Mettiamoci la faccia – 03.10.15
L’amore per Massimo ci ha dato la forza per scommettere di nuovo sulla vita e ora un nuovo piccolo cuore batte dentro la mia pancia, e ci porta ogni giorno ondate di paura e di speranza Anna F.
L’amore per Massimo ci ha dato la forza per scommettere di nuovo sulla vita e ora un nuovo piccolo cuore batte dentro la mia pancia, e ci porta ogni giorno ondate di paura e di speranza Anna F.
Il lutto sta nel ricordarci ogni giorno che non crescerai tra le nostre braccia. Sandra T.
Il film “Return to Zero” di Sean Hanish, è il primo lungometraggio americano ad affrontare la morte in utero e le sue conseguenze sulla coppia, sulla famiglia e sulla società.
L’opera in pochi mesi ha coinvolto ed entusiasmato migliaia di persone in tutto il mondo, è stata presentata a vari festival (ha aperto tra l’altro il Rome Independent Film Festival 2014) ed ha vinto numerosi premi in tutto il mondo (Emmy nomination, RIFF awards, Cinequest film festival).
Gli eventi narrati nel film sono ispirati alla vera storia del regista Sean e della moglie Kilye che hanno perso il figlio Norbert nel 2005: una coppia all’ultimo mese di gravidanza si prepara all’arrivo del suo primo figlio, che però purtroppo morirà in utero pochi giorni prima della nascita. Il film racconta i tentativi della coppia di reagire e di sopravvivere all’evento, e focalizza i passaggi chiave dell’elaborazione del lutto, i rischi cui si va incontro se non si riceve un adeguato sostegno, e soprattutto le difficoltà che la società e le persone in lutto hanno nel relazionarsi rispetto a questo evento. L’obiettivo del film è permettere una visione più realistica e profonda del lutto perinatale anche in chi non ne è direttamente coinvolto, al fine di cambiare il modo in cui comunemente le persone vedono la morte in utero e i suoi effetti sui genitori, le relazioni, le famiglie e l’intera comunità.Il cast è d’eccezione con attori del calibro di Alfred Molina, Paul Adelstein, e soprattutto Minnie Driver (nominata all’Oscar per ‘Will Hunting Genio ribelle‘, nonché a un Emmy e a un Golden Globe per la serie ‘The Riches‘), eccellente protagonista del film in un ruolo che ha definito uno dei più difficili da lei interpretati.
Return To Zero ha vinto nel 2014 il Satellite Award for Best Miniseries or Television Film e Sean Hanish, autore e regista, è stato nominato per il WGA Award per la sceneggiatura. Minnie Driver, per il ruolo della protagonista Maggie in Return to Zero, è stata nominata agli Emmy 2014 nella categoria Outstanding Lead Actress In A Miniseries Or A Movie nonché per un Satellite Award.
Il film è stato parzialmente prodotto e promosso anche grazie ad un contributo di CiaoLapo Onlus. Grazie agli accordi con il regista e la produzione, durante il mese di Ottobre in occasione del Pregnancy and Infant Loss Awareness Month, il film sarà proiettato a titolo gratuito per la cittadinanza in 10 città italiane, in un montaggio speciale del regista (director’s cut) in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Sul sito di CiaoLapo la recensione di Return to Zero relativa alla prima europea del film.
Sull’Huffington Post un articolo su Return to Zero di Claudia Ravaldi.
CiaoLapo ha anche realizzato un gruppo moderato di sostegno e discussione su Facebook, per le persone che hanno visto il film e ne volessero discutere con altri genitori o operatori formati sul lutto perinatale.
In questa pagina potete trovare le date e le città in cui verrà proiettato ed i dettagli per contattare gli organizzatori locali dell’evento.
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Quell’attesa spezzata…Quella felicità che diventa ricordo struggente…Il tuo posto preparato con tanto amore e mai occupato…La fatica e il dolore di gridare al mondo che tu ci sei stata,ci sei e ci sarai sempre Benedetta. Clara DA
Il lutto.. La fine della vita di prima… L’inizio di una nuova in cui il tempo, i luoghi , le cose e l’amore prendono altre forme… Con Ivan sempre nel cuore. Emanuela B
Sei entrata nella nostra vita per trasferirti nel nostro cuore. Roberta e Giuliana P.
Il lutto…..è per sempre….. Maria M.
Alessandro ti custodiremo nel nostro cuore per sempre finché un giorno non saremo di nuovo insieme Mamma, papà e Luca. Valeria B.
Quella dell’incontro fra l’anatra e la morte è una storia dal finale inevitabile, ma inaspettatamente divertente e leggera. In fondo racconta una cosa semplice, e cioè che la morte ci accompagna fin da quando siamo in vita e che comprenderlo ci aiuta a non averne paura, a sentirci meno soli e magari anche a vivere…
Noi ci mettiamo la faccia e la pancia! Non conosco le parole giuste che possano descrivere il baratro in cui si sprofonda dopo la morte di un figlio, quello che so è che innaturale solo pensare che certe cose accadano. E quello che so è che dopo solo sei mesi, noi stiamo risalendo la montagna…